Sindrome Rabdomiolitica

In Italia, il consumo di Tricholoma equestre è da considerarsi molto basso e, ad oggi, non sono segnalati casi, nel nostro Paese, di rabdomiolisi dovuti al suo consumo. Dopo alcuni studi non risulta molto chiaro il fatto se la sindrome rabdomiolitica sia dovuta a tossine presenti nel Tricholoma equestre o se è da imputare a un micete suo parassita.

PRINCIPALI SPECIE RESPONSABILI: Tricholoma equestre s.l. (in Europa).

TEMPO DI LATENZA: 24-72 ore dopo l’ ultimo pasto.

SINTOMI PRINCIPALI: mialgia con deciso affaticamento muscolare localizzato in principal modo alle gambe, accompagnato da crampi, eritema facciale, nausea non sempre accompagnata dal vomito, sudorazione intensa, produzione di urine di colore molto scuro.

ORGANI COLPITI: tessuto muscolare scheletrico, reni.

PRINCIPALI TOSSINE RESPONSABILI: in seguito a ripetuti studi sono stati isolati diversi metaboliti dei quali, però, non si è ancora dimostrata la tossicità a livello di lisi muscolare. Il principio attivo rimane perciò a tutt’oggi sconosciuto.

DOSE LETALE: dopo la consumazione di notevoli quantità di Tricholoma equestre in molteplici pasti ravvicinati.

PERCENTUALE DI DECESSO: ad oggi in letteratura sono conosciuti, in Francia, 12 casi di rabdomiolisii: 7 donne e 5 uomini, verificatisi dal 1992 al 2000, in una zona localizzata nel bacino dell’ Arcachon sulla costa Atlantica, conclusisi con 9 guarigioni e 3 decessi; due casi in Polonia nel 2002, conclusisi con esito positivo che portano la % di decessi al 21,5 % sul totale dei casi diagnosticati in Europa fino a quella data.

COSA FARE: ai primi sintomi immediata ospedalizzazione.

NOTE: il Tricholoma equestre s.l. è sempre stato considerato un fungo ottimo commestibile e questo concetto era ritenuto valido fino alle pubblicazioni antecedenti il 2001. Il dubbio sulla sua tossicità venne sollevato in seguito ad un articolo a firma di R. Bedry comparso nel 2001 sul New England Journal of Medicine dove venivano relazionati 12 casi di Rabdomiolisi verificatisi in Francia fra il 1992-2000. Tutte queste persone avevano consumato abbondanti e ripetuti pasti di Tricholoma equestre. In seguito furono condotte delle approfondite indagini che escludevano che l’insorgenza di tale sindrome fosse dovuta ad altre possibili cause di tipo virale, batterica, immunitaria o altro. Vennero così condotti degli studi di laboratorio sui topi che confermarono l’insorgenza della Rabdomiolisi dopo l’assunzione di abbondanti quantità di Tricholoma equestre. Non essendo però stata individuata la tossina responsabile si ipotizzò Che la Rabdomiolisi insorgesse quando, raggiunto un determinato valore limite, un composto apportato dal Tricholoma equestre scatenasse dei fenomeni di origine genetica altrimenti celati nell’organismo. Tutto ciò ha portato, su richiesta di alcune Regioni ed una Provincia autonoma, all’emanazione della seguente ordinanza: ORDINANZA 20 agosto 2002 (G.U. n.201 del 28.8.2002). Divieto di raccolta, commercializzazione e conservazione del fungo epigeo denominato Tricholoma equestre. (GU n. 201 del 28-8-2002).