Sindrome Muscarinica

La sindrome muscarinica è una sindrome a breve latenza che deve il suo nome alla muscarina, un alcaloide isolato dall’ Amanita muscaria, anche se in forma molto impura, già nel 1869 (Schmiedeberg & Koppe). Allo stato puro si riuscì a separarla solamente nel 1954 per opera di Eugster e Waser. Tuttavia non è l’Amanita muscaria il fungo responsabile di tale intossicazione contenendo esso solo lo 0,001% di muscarina, riferito al residuo secco.

PRINCIPALI SPECIE RESPONSABILI: sono coinvolte tutte le Clitocybe della sez. Candicantes, alcune della sez. Lignatiles e tutto il genere Inocybe. Sospetta sono pure: Mycena rosea.

SINTOMI PRINCIPALI: I sintomi si possono manifestare già dopo i primi 15/20 minuti fino alle 4 ore dopo il pasto con disturbi di carattere gastrointestinale (vomito, diarrea), forte sudorazione, problemi di carattere respiratorio di tipo asmatico, disturbi visivi, restringimento della pupilla (miosi), copiosa lacrimazione, tremori, ipotensione sanguigna, rallentamento del battito cardiaco al di sotto della normalità (bradicardia), angoscia e non di rado stato comatoso. Nei casi più lievi il quadro clinico migliora nel giro di qualche ora e torna alla normalità in 24 ore.

ORGANI COLPITI: Sistema Nervoso Parasimpatico.

PRINCIPALI TOSSINE RESPONSABILI: Muscarina: sale di ammonio quaternario idrosolubile e termoresistente.

DOSE LETALE: La dose letale per una persona, in normale stato di salute, si aggira sui 180/200 mg. di principio attivo, ma visto il basso contenuto di muscarina contenuto in Amanita muscaria, che è di circa 0,3 mg. per 100 gr. di fungo fresco, una persona dovrebbe ingerirne qualche decina di kg. per riscontrare i sintomi riconducibili a questa sindrome. Diversa è invece la situazione per altri funghi del genere Clitocybe ed Inocybe dove il contenuto di muscarina nei carpofori è decisamente più elevato.

PERCENTUALE DI DECESSO: anche se risulta difficile stilare delle percentuali, il decesso si è manifestato e si manifesta tuttora nei casi di abbondanti consumazioni con prognosi tardiva o sindrome non ben diagnosticata. Si è riscontrato che il maggior numero di intossicazioni è stato causato da Inocybe patouillardii.

COSA FARE: al sorgere dei primi sintomi immediata ospedalizzazione. La breve latenza permette una tempestiva lavanda gastrica, da effettuarsi nei casi più gravi, abbinata ad una terapia atta ad assorbire le sostanze tossiche ed a ripristinare i parametri idro-elettrolitici. La somministrazione di solfato di atropina rimane comunque il rimedio più efficace.

NOTE: L'acetilcolina, il nostro principale mediatore chimico del Sistema Nervoso Parasimpatico e la muscarina hanno struttura chimica molto simile. Quest’ultima tuttavia, se introdotta, tramite l’ingerimento di funghi, non venendo scissa dall’ enzima acetil-colinisterasi, va a mimare con risultati purtroppo devastanti gli effetti della acetilcolina sul Sistema Nervoso Parasimpatico provocando i sintomi sopra descritti. Questo avvelenamento da funghi, se individuato in tempo e correttamente diagnosticato è probabilmente il solo caso in cui è possibile intervenire con un antidoto, l’atropina. Questa sostanza avendo a sua volta una struttura chimica simile all’ acetilcolina e alla muscarina entra in conflitto con quest’ ultima annullandone l’effetto tossico.